In ogni angolo di Via Garibaldi si respira un’aria diversa, fatta di luci soffuse, di profumi diversi, di un vociare discreto. Ogni vicoletto ha il proprio odore, i propri colori, la propria atmosfera. Un frosolonese lo riconoscerebbe anche ad occhi chiusi. Sfumature che bisogna saper cogliere.
E’ un piacere, le sere d’agosto, passeggiare per il centro storico. Per la verità io lo faccio anche d’inverno, da solo, nel silenzio più assoluto. Lo preferisco al passeggio verso la “strada di sopra” quella che porta verso Isernia. Anche se ora è in po’ più illuminata, continua a non piacermi. Non c’è niente da osservare, da guardare, niente su cui potersi soffermare. Solo l’asfalto, le cunette, le auto che passano veloci e qualche nuova costruzione che non mi dice nulla. Preferisco i vicoletti, le case e le mura antiche, il selciato, i sampietrini. Pezzi di storia.
Ho un desiderio. Forte. Quello di vedere realizzato tutto quello che abbiamo sognato insieme a Lelio. Per Frosolone, per i frosolonesi, per i nostri figli.
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