giovedì 31 dicembre 2009

Buon 2010 a tutti!

Le cose che non sopporto a fine anno sono i botti e l’aspettativa di trascorrere una nottata fantastica. Ben vengano i fuochi pirotecnici ma i botti sono davvero odiosi. Odio i botti e tutti quei deficienti che li comprano, spendendo, a volte, anche cifre importanti. Proprio non capisco cosa ci sia di divertente nei botti. Fin da ragazzino ne ero terrorizzato, quando vidi, all’età di 12 anni, un mio caro amico perdere tre dita della mano destra per aver raccolto un petardo inesploso.

Non sopporto, oltre ai botti, la frenesia dei preparativi per la serata/nottata di fine anno. Come se fosse previsto dalla legge strafare. Guai a non divertirsi. E’ obbligatorio! Tutti a comprare abiti per l’occasione, mutande rosse, profumi costosissimi e accessori vari. Ho visto uomini “truccarsi” e, addirittura, depilarsi!

Noi degli anni ’60 siamo, mentalmente, abbastanza aperti, siamo nati insieme alle discoteche, alle radio private e alla Fiat 127, ma di fronte a queste cose rimaniamo un attimo perplessi .. insomma a noi bastava fare la doccia!

I ricordi più belli sono quelli dei capodanno passati, tra pochi amici (tutte coppie), in una casa di campagna. Camino accesso, salsicce sulla brace, musica in sottofondo, bottiglia di spumante .. e vai così fino all’alba! Successo assicurato! Nessun imprevisto, niente casino, niente confusione, niente spintoni, niente stress, nessun ubriaco ne tantomeno drogato. Nottate indimenticabili!

Intanto, in questo momento, i preparativi fervono. Boutique, parrucchiera, visagista, massaggiatrice, centro abbronzatura, sono i posti più affollati, ma, molto spesso, nonostante la minuziosa organizzazione, la nottata, per un motivo o per l’altro, si rivela catastrofica, una “sòla” (come dicono a Roma).
E allora calmi, in fondo è una serata di festa come tante altre, tanto oggi è sempre capodanno. Ogni fine settimana, ogni compleanno, ogni matrimonio, ogni comunione, ogni ferragosto, ogni veglione e ogni anniversario! stiamo sempre davanti a tavole imbandite, mangiamo come dei cinghiali selvatici e siamo quasi tutti in sovrappeso. I giovani forse un po’ meno, loro sono troppo presi da SMS, MMS, Facebook, MSN e I-pod e si perdono tra tecno-music, DJ, cubiste, alcol e qualche volte un po’ di cannabis. Spero solo che abbiano capito che a casa devono tornare solo se accompagnati da chi è stato, per tutta la serata, lontano dall’alcol !

Auguri a tutti .. naturalmente se sopravviverete alla notte di S. Silvestro! :-) okkio!

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri!

AUGURI a chi soffre, a chi è solo, a chi non crede in Dio ed anche a chi crede, a chi è stato tradito e a chi tradisce, a chi è innamorato e a chi finge di esserlo, a chi non sa cosa sia l'amore e a chi non crede in esso.

Buon Natale a chi non sa sorridere, a chi piange di gioia e a chi piange di dolore, a chi medita la vendetta ed a chi la subisce, a chi è altruista ed a chi è invidioso.

Auguri alle persone emarginate dalla superficialità, dalla cattiveria e dall'egoismo, auguri a tutti quelli che sono convinti che un titolo di studio basti per essere considerati persone “in”, con la speranza che comprendano che invece la vita vera è ben altro e che nella vita la saggezza non viene dal pezzo di carta o dal posto occupato, ma dalla grandezza del cuore e dalla profondità della propria anima.

Auguri a tutti gli sguardi tristi del mondo, a tutti gli occhi pieni di lacrime ed anche alla gente felice.

Auguri alle persone furbe e soprattutto a quelle ingenue. Auguri a tutti quelli che prendono le cose troppo sul serio come anche a coloro che invece pensano che tutto sia un gioco.

Auguri agli anziani abbandonati, a quelli ignorati dalle proprie famiglie, auguri ai nonni e alle nonne del mondo perché in loro è racchiusa la nostra storia passata e da loro ha inizio la nostra vita futura.

Auguri ai malati terminali, a quelli che hanno perso la speranza, a quelli che soffrono e non mostrano il proprio dolore per non angosciare i loro cari, auguri ai bambini di tutto il mondo, affinché la vita possa illuminare sempre il loro cuore e il loro cammino rendendolo meno difficile quando la strada diventa impervia ed in salita.

Auguri ai miei amici ed anche ai miei nemici.

Auguri a tutti.

sabato 12 dicembre 2009

Lettera aperta di Mimmo Fraraccio

Ricevo e pubblico, invitando, chi volesse rispondere alla lettera di Mimmo, ad inviarmi le risposte all'indirizzo tizprimer@inforconsult.it

LETTERA APERTA

Con questa lettera aperta intendo partecipare al dibattito sulle prospettive del nostro Liceo Classico, dopo la conferenza del 3 dicembre. Si tratta di un contributo abbastanza articolato che vi prego di avere la pazienza di leggere fino in fondo.
I tempi ed i modi per attuare quanto propongo, o idee alternative, sono naturalmente demandati ai tecnici ed ai politici di professione. Un saluto ed un augurio che il problema trovi concreta soluzione. Mimmo Fraraccio.

Frosolone 5 dicembre 2009.

Premessa.
Sono fermamente convinto che nell’attuale momento storico, l’investimento in cultura sia certamente quello più importante per i nostri figli, presi sia nelle loro individualità che nel loro insieme come Nazione. Sotto questo aspetto, gli investimenti nel sistema scolastico, altri Paesi ci stanno superando e rischiamo che l’Italia, la nostra Patria, non abbia più la forza, in un futuro non lontano, di proporre e proporsi in modo unico ed originale nel contesto internazionale. E’ quindi indispensabile individuare e valorizzare le nostre specificità, su cui possiamo non temere concorrenza.

L’Italia, da sempre al centro della Storia, è il maggiore giacimento di ricchezze antiche in termini di monumenti di ogni epoca, ininterrottamente, da più di duemila anni. Lo è, sia ben inteso, come “capofila” di un vasto insieme di Paesi appartenenti all’area dell’intero bacino Mediterraneo e del Medio Oriente, a noi molto più vicino di quanto si pensi e sia nell’immaginario collettivo. Questa vasta area geografica, sconvolta nelle varie epoche storiche da conflitti e divisioni di ogni genere, diventa invece un “unicum” se vista sotto il profilo della storia antica ed è interesse di tutti i Paesi che ne fanno parte, nessuno escluso, riportare alla luce le vestigia del passato, a partire dall’Italia e la Grecia, per arrivare all’Egitto, all’Irak ed Iran, le culle della civiltà cui tutti noi occidentali, alla fine, siamo debitori della nostra cultura e della nostra stessa vita. In questa ottica ci si rende conto di quanto l’archeologia sia importante per tutti e per ciascuno, per comprendere sia la propria storia ma anche la storia comune, e come la professionalità nella ricerca archeologica sia fondamentale e necessiti di solide fondamenta culturali da parte di ogni operatore coinvolto.

Quando parlo di “giacimento di ricchezza”, ne parlo in senso letterale, non metaforico. Infatti, in tempi non facili come quelli attuali e probabilmente per i prossimi decenni, trovare un lavoro, uno stipendio e quindi “ricchezza” è e sarà uno dei problemi da risolvere cercando le soluzioni più varie.

E’ questo lo spunto e l’ottica da cui sono partito per le riflessioni che seguono.


Proposta.

A questo punto, è chiaro che un Liceo Classico può, e dovrebbe, a mio avviso, essere la sede naturale per una solida preparazione di base all’archeologia che abbia come traguardo precipuo quello della scelta universitaria conseguente, vale a dire le Lettere Classiche con indirizzo archeologico, garantendo comunque l’accesso a qualsiasi altra facoltà universitaria.

Ma, e questa dovrebbe essere la caratteristica principale di un Liceo Classico con indirizzo Archeologico, di quello che io immagino possa essere il nostro Liceo Archeologico, esso dovrà rilasciare, alla fine del quinquennio, un diploma compiuto che consenta, ai ragazzi che vogliano iniziare a lavorare immediatamente, di poter svolgere lavori con incarichi compatibili con la loro preparazione. Al Liceo Classico è stato sempre rimproverato di non offrire sbocchi immediati ed obbligare gli studenti a frequentare l’Università. Un Liceo Archeologico, invece, visto come “approfondimento” delle materie classiche e certamente non come scuola professionale (nulla togliendo alle scuole professionali, naturalmente) potrà offrire l’una e l’altra soluzione, vale a dire una spinta verso l’Università con ancora maggiore preparazione oppure, alternativamente, l’avvio ad un percorso lavorativo.

Un corso di preparazione all’Archeologia viaggerebbe in simbiosi con lo studio del Latino e del Greco, della Storia, della Storia dell’arte, delle materie che fanno cioè di un Liceo Classico ciò che lo caratterizza. A questo si aggiunga che anche lo studio dell’informatica, intesa a questo punto come apprendimento di programmi e tecniche da applicare all’Archeologia, sarebbe indispensabile. E non parlo di programmi di base come Access o simili per la catalogazione dei reperti; parlo invece, e soprattutto, di programmi grafici specifici per la ricostruzione virtuale dell’aspetto originario dei monumenti, o di qualsiasi altro tipo di reperto archeologico. E’ di questi giorni la notizia della ricostruzione virtuale delle pitture policrome che erano, in origine, sulla facciata di un monumento romano. Tali immagini, ricostruite al computer e proiettate sul monumento stesso, lo fanno “rivivere” e donano la comprensione più completa della grandezza tecnica ed artistica dei nostri antenati. Non ci si limita più, in questo modo, ad ammirare manufatti semidistrutti che non rendono appieno la loro importanza, Si tratta, come si può immaginare, di una ricostruzione non invasiva, ma perfettamente “reale”, rispettosa dello stato attuale del monumento. In tal modo, quindi, l’antichità rivive, nel vero senso della parola, ed offre a noi le stesse emozioni che offriva agli antichi.

Ora, una scuola che offrisse questo tipo di professionalità sarebbe a mio avviso CLASSICA e D’AVANGUARDIA ad un tempo.
Io chiedo, in sostanza, il potenziamento e la trasformazione dell’Istituto che da ex alunno continuo a chiamare Vincenzo Cuoco in un Liceo d’eccellenza, non il suo ridimensionamento né lo svilimento dell’attuale offerta formativa.

Dal punto di vista finanziario, sarebbe opportuna la creazione di una Fondazione il cui unico compito sarebbe la ricerca di fondi per l’acquisto di attrezzature e programmi aggiornati per il funzionamento al meglio del nostro Liceo Archeologico, nonché per borse di studio per gli studenti più meritevoli. La Fondazione dovrebbe avere come interlocutori Istituzioni, Amministrazioni, Enti, Aziende, Privati, richiedendo e ricevendo contributi, patrocini, sponsorizzazioni, lasciti, adoperandosi nel contempo per far ottenere a queste forme di liberalità, perché di ciò in fondo si tratta, la caratteristica della deducibilità dalle tasse, aspetto gradito penso a chiunque debba tirar fuori del denaro. La fondazione potrebbe richiedere anche l’autorizzazione al Ministero dell’Economia per poter diventare uno dei destinatari del 5 per mille, che darebbe a tutti la possibilità di partecipare a questo progetto, in fase di compilazione della propria dichiarazione dei redditi senza tirar fuori una lira, semplicemente con una firma. In un’epoca come questa, in cui si parla tanto di federalismo fiscale, vedere prosperare una Istituzione storica ma al passo con i tempi, con il proprio contributo determinante, penso debba essere motivo di orgoglio per ogni cittadino ed amministratore della nostra Regione.
Parlo di Regione perché un Liceo Archeologico, unico nel suo genere, con le caratteristiche e gli sbocchi illustrati avanti, potrebbe attirare studenti da tutta la Regione. Non possiamo, a mio avviso, pensare ad una “comodità per i Frosolonesi”. Al contrario, dobbiamo creare un Istituto originale, scelto con convinzione dagli studenti amanti dell’Archeologia, provenienti da un’area non limitata al nostro circondario. Qui si innesta anche un discorso di indotto, ma di questo parleremo se e quando il progetto si avvierà.

A completamento del progetto io propongo la creazione, a Frosolone, di una società di “Computer Grafica” che fornisca al mercato, costituito in primis da Musei ed enti che si occupino di Belle Arti, ricostruzioni virtuali professionali sulla base di quanto appreso nel nostro Liceo Archeologico. La forma societaria più indicata, in questo caso, ritengo sia una “Società in accomandita per azioni”, partecipata a livello pubblico/privato, costituita da soci puramente finanziari, che possono essere sia le Amministrazioni ed Enti pubblici sia tutti i cittadini, con singole quote anche minime, e da soci lavoratori, gli studenti diplomati nel nostro Liceo, che potranno così non solo trovare sbocco lavorativo concreto ed immediato, ma anche sentirsi soci e non solo dipendenti, maggiormente responsabilizzati e quindi artefici della loro vita. Una Società di questo genere, lavorando sui computer e tenendosi in contatto, con essi, con il mondo intero, non ha bisogno di essere localizzata su grandi strade di comunicazione e quindi si adatta perfettamente alla situazione logistica di Frosolone.

Riassumendo, propongo la trasformazione del nostro Liceo Classico in un Liceo Archeologico d’avanguardia, visto come approfondimento di ciò che già oggi il Liceo Classico offre, per le cui necessità economiche in termini di gestione ed attrezzature venga parallelamente creata una Fondazione e la creazione di una Società di servizi di assoluta attualità che possa garantire il lavoro sia ai neo diplomati del nostro Liceo Archeologico sia a chi decida di continuare a livello universitario gli studi nel medesimo settore.

Infine,una riflessione: sono convinto che la democrazia vera abbia come fondamento la cultura, che fornisce ad ogni cittadino basi solide per avere capacità autonoma di giudizio e maggiore coraggio per affrontare le sfide della società attuale, in Italia ed all’estero; in altre parole la LIBERTA’. Non rinunciamo alla cultura, perché da uomini e donne liberi diventeremmo schiavi.

Un saluto.
Mimmo Fraraccio

venerdì 4 dicembre 2009

Profumo di Natale!

Nonostante il Natale sia diventato ormai solo una corsa sfrenata al consumismo non possiamo non accorgerci di quanto siano suggestive, attraenti e caratterizzanti le mille luci degli addobbi natalizi.
Le città, i paesi e i borghi antichi assumono un aspetto quasi fiabesco con un’atmosfera davvero unica che profuma di festa di gioia di … Natale.

In America, addirittura, entrano in competizione per chi illumina e addobba meglio la propria abitazione spendendo un patrimonio. Noi, che siamo un po’ più sobri, (o forse un po’ più avari), ci limitiamo alle luci dell’albero e a qualche serie di lucine alla finestra o al balcone di casa.

Per quanto riguarda i piccoli paesi, le luci di Natale sono un ottimo indicatore della situazione economica locale. La quantità di luci e di addobbi natalizi è proporzionale alla dimensione delle casse comunali a meno che non ci si trovi di fronte ad una amministrazione comunale avara e poco sensibile all’atmosfera natalizia.

Aspettiamo, con ansia, di vedere gli addobbi frosolonesi.