venerdì 16 novembre 2012

Pronto Soccorso

Ieri mattina mi sono recato al Pronto Soccorso di Isernia per una sospetta colica renale. Arrivo piegato in due dal dolore. All'ingresso trovo, fortunatamente, solo un paio di persone in attesa. C'era anche un'ambulanza (che stava lì già da un pò) e l'autista che cercava di capire come scaricare il paziente che trasportava. Non c'era un medico, non c'era un infermiere, nessuno! Alla fine è arrivato un parente della persona trasportata che ha aiutato l'autista a scaricarla.
Intanto per il forte dolore mi ero disteso su un paio di sedie davanti alla signora delle reception che se ne stava lì a guardare come una deficiente senza chiedermi nemmeno cosa avessi. Anzi mi guardava e sorrideva come una demente. Per un attimo ho pensato di aver sbagliato posto.
All'arrivo di mia moglie, che nel frattempo era andata a parcheggiare l'auto, e alla richiesta di aiuto, la "signora" si è anche adirata, dicendo che i medici erano tutti impegnati e che bisognava aspettare. Intanto il tempo passava ed il dolore si faceva insopportabile.
Dopo una lunghissima mezz'ora passa di lì un medico di un altro reparto che conosceva mia moglie. Alla richiesta di aiuto ci fa subito entrare chiedendo alla prima infermiera incontrata di farmi almeno un antidolorifico. Questa non solo si incazza come una iena ma ci invita ad uscire.
Uscendo ritrovo la deficiente della reception che continuava a strarnazzare come un'oca sull'aia. A quel punto, conscio delle mie reazioni in situazioni del genere, ho urlato a mia moglie di portarmi via, in un Pronto Soccorso vero.
Intanto il medico che ci aveva fatto entrare se ne stava lì mortificato, parlava da solo, e diceva "che schifo, che schifo!"
Insomma, dopo mezz'ora, ci siamo ritrovati all'ospedale di Campobasso dove abbiamo trovato un vero Pronto Soccorso, con personale serio, medici competenti ed infermieri gentili che nel giro di pochissimo tempo mi hanno rimesso in moto!
Tutto è bene quel che finisce bene ma, se doveste sentirvi male, un consiglio: non andate al Pronto Soccorso di Isernia, potreste non far ritorno a casa!

lunedì 27 agosto 2012

Fine agosto

Ci siamo, l’agosto frosolonese volge al termine e con esso le nostre vacanze.
Tra un pò si torna alla “vita normale”. Al lavoro, a scuola.
Ci mancheranno i pantaloncini di Ughetto, le ciabatte francescane di Maurizio, le magliette di Nicola Monti, la chitarra di Franco del Bar, i giovani universitari che ripartiranno, le canzoni di Gaetano e la sua band.
Ci mancheranno le discussioni fra amministratori e pro-loco, e ci mancherà il fischietto della vigilessa. In compenso avremo dove parcheggiare le nostre auto, avremo le panchine libere e si potrà raccogliere in santa pace tutta la “munnezza” che i turisti ci hanno lasciato in montagna.
L’allarme dei Di Iorio smetterà di suonare a tutte le ore della notte perché si uscirà di meno e, comunque, non alle tre di mattina. Perfino il Bar Diaz potrà tornare a sonnecchiare.
Il senso ciclico dell’esistenza continuerà la sua inesorabile corsa e noi, impotenti, continueremo a subirne gli eventi.

giovedì 16 agosto 2012

La festa del 1° agosto … tutto il resto è noia!


Dopo il bagno di folla del 1° agosto ed il concerto di Tullio De Piscopo che ha attirato gente da tutta la regione, a Frosolone, regna sovrana la monotonia. 
Perfino la notissima Mostra delle Forbici e Coltelli è stato un clamoroso flop. Ormai una manifestazione che va organizzata in modo diverso oppure chiusa.
Di bande musicali nemmeno a parlarne. I giovani fuggono il più lontano possibile ed infatti se volete trovarli dovete salire in montagna, a Colle dell'Orso, dove tra il 14, 15 e 16 agosto, in centinaia si accampano un pò dappertutto e tra arrosti, musica, canti e balli riescono a dimenticare la banda di Vattelappesca che sta suonando giù in paese.
Fortunatamente hanno riscoperto il piacere di trascorrere queste bellissime giornate di agosto nella natura più assoluta dimenticando iphone, notebook, tv e le solite noiose cose dell'agosto frosolonese.
Gli anni passano ma qui sembra essersi fermato il tempo. Non ci sono parcheggi. I turisti arrivano ma non sanno dove lasciare l’auto. Stamattina tra l’ingombro del palco in piazza A. Volta e le macchine parcheggiate, l’autobus di Scarano è rimasto bloccato per oltre mezz’ora. Il caos totale.
Non ci sono bagni pubblici. Un turista è entrato nel bar di Franco chiedendo di un bagno. Ma Franco ha capito “avete un bagnum” e ha risposto “al cioccolato o bianco?” (raccontata da Nicola Monti).
La crisi, quest’anno, deve aver colpito anche l’Arma perché, per la prima volta nella storia, a seguito delle due processioni di ieri e di oggi non si è visto nemmeno l’ombra di un carabiniere e se ci hanno abbandonato anche loro è davvero la fine del mondo (Maya).

domenica 5 agosto 2012

1° agosto 2012 a Frosolone

Nonostante la crisi, il 1° di agosto frosolonese ha avuto un notevole consenso di pubblico.
Anche quest’anno, inaspettatamente, il paese è stato invaso da una marea di gente.  La sfilata dei carri e la sagra di “peperoni e baccalà” sono ormai un appuntamento irrinunciabile per migliaia di persone. E’ la festa più importante per i frosolonesi. I gruppi folkloristici, inoltre,  hanno arricchito notevolmente la manifestazione, con i loro meravigliosi costumi, con i loro colori e la loro contagiosa allegria. I ragazzi (si fa per dire) della Pro-loco, tra una discussione e l’altra, sono riusciti a sintonizzarsi con l’Amministrazione comunale creando un vero e proprio evento dando alla manifestazione un carattere di internazionalità.
Abbiamo dovuto attendere le ore piccole per conoscere il nome del carro vincitore. Il carro che rappresentava la macinatura del grano era tra i favoriti, è così e stato. Un’opera ingegneristica più che un semplice carro alla cui realizzazione hanno partecipato in tanti, tutti baldi giovani.
Quando il presidente della pro-loco (Michele Colavecchio) ha letto il nome del vincitore si è scatenato l’inferno. I ragazzi sono saltati giù dal carro come delle cavallette (beata gioventù) lanciando in aria farina, acqua e quant’altro e si sono precipitati sul palco dove ad attenderli c’erano i rappresentanti della pro-loco e dell’amministrazione comunale, compreso il mite sindaco Sabatino Farese che per poco non è stato calpestato dalla furia dei giovanotti.
Il rappresentate del carro vincente, dopo aver impugnato il microfono, in un linguaggio sconosciuto, ha parlato per circa cinque minuti. Ancora oggi stiamo cercando di capire cosa abbia raccontato, ma va bene così, ci è bastato il ricordo finale ad un grande personaggio locale che è venuto a mancare poco tempo fa, che tanto ha fatto per queste manifestazioni, Lorenzo Martella.
Insomma bilancio positivo. Il baccalà venduto dalla pro-loco alle 21.30 era già terminato, speriamo che l’anno prossimo si riesca a stimare meglio la quantità del prezioso pesce da acquistare.
Poi se ci sono dei panni sporchi da lavare è meglio che si lavino in famiglia … evviva la pro-loco, evviva il Comune, evviva Frosolone …… e andiamo avanti.

martedì 24 aprile 2012

La RESILIENZA, ovvero la capacità di reagire alle cose negative della vita.

Studiando la resilienza in campo informatico, ossia la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d'uso in modo da garantire la disponibilità dei servizi erogati in particolare in situazioni da Disaster Recovery (misure tecnologiche e organizzative atte a ripristinare sistemi, dati e infrastrutture) ho notato che è un termine utilizzato anche in psicologia.

In psicologia, la resilienza è la capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà.

Le persone con un alto livello di resilienza riescono a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti. Sono persone ottimiste, flessibili e creative che sanno far tesoro delle proprie e delle altrui esperienze.

La resilienza è parte di ogni individuo, bisogna solo fidarsi del proprio istinto o sesto senso e sforzarsi di essere un pò più ottimisti riguardo la propria vita e l’ambiente che ci circonda, vedere, come si suol dire, il bicchiere sempre mezzo pieno e imparare a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia.

A buon intenditor ...

giovedì 8 marzo 2012

Cosa non mi piace dell'8 marzo

Vedere gruppi di amiche riunirsi ed andare a cena al ristorante, senza uomini, una volta l'anno, o, peggio ancora, andare in locali di striptease dove ci sono uomini che si spogliano;
Vedere la superficialità con la quale si affronta questa giornata dimenticando il vero significato politico e sociale della festa, nata per rivendicare diritti fondamentali;
Veder trasformato un giorno, che dovrebbe essere di commemorazione, in una stupida ed inutile festa;
Vedere donne felici di ricevere gli auguri da parte di alcuni uomini che le rispettano un giorno l'anno;
Vedere uomini, che cornificano regolarmente le proprie mogli, andare a comprare le mimose.

mercoledì 22 febbraio 2012

La LIM questa sconosciuta

Per i terreni la LIM è la Lavagna Interattiva Multimediale che, da un paio di anni, è stata introdotta nelle scuole italiane e va a sostituire l’ormai obsoleta lavagna di ardesia con relativi gessetti dell’epoca di Garibaldi.
Come tutte le innovazione tecnologiche, la LIM, ha creato e sta creando ancora, un po’ di scompiglio in particolar modo tra i docenti “vecchio stampo” … ma non solo!.
La LIM non è altro che un PC (o notebook) collegato ad un videoproiettore ed una lavagna bianca che, grazie al software installato , diventa interattiva, per cui rende utilizzabile tutto ciò che si installa sul PC direttamente sulla lavagna. Se, poi, il PC è connesso ad Internet (calorosamente consigliato) si possono utilizzare le infinite risorse che la Rete offre.
In definitiva se si sa utilizzare un PC, si utilizza facilmente anche la LIM.
Un concetto lapalissiano che però non risulta ancora molto chiaro a molti docenti che dovrebbero utilizzarla.
Organizzare, quindi, un “corso sulla LIM”, non ha molto senso. Ha senso, invece, organizzare “corsi CON la LIM” dove, fondamentalmente, si usa un computer.
Usare la LIM come lavagna è così semplice ed intuito che potrebbe farlo anche un bambino di prima elementare. Utilizzare, invece, la LIM per creare una lezione multimediale con l’utilizzo delle risorse che la Rete e le Applicazioni software offrono, è tutt’altra cosa.
Prima di tutto bisogna organizzarsi. La prima cosa da fare è la creazione di un progetto di cosa si vuole ottenere o realizzare, poi si inizia a procurarsi il materiale necessario: programmi ad hoc, testi, immagini, video e quant’altro.
Una volta reperito il materiale che si desidera utilizzare nella lezione, si può avviare l’applicativo principale della LIM (tanto per citarne uno, Interwrite Workspace) che permettere di mettere insieme tutto il materiale raccolto.
Chiaramente questo è solo un piccolo esempio di come è possibile organizzare una lezione con la LIM. Le possibilità di utilizzo, con un po’ di impegno, un po’ di fantasia e un po’ di passione, sono pressoché infinite. Se non riuscite ad utilizzarla, un consiglio: iscrivetevi ad un corso di informatica di base.

domenica 12 febbraio 2012

L'ERA GLACIALE 5

Sembra incredibile ma dopo 10 giorni, da quando i primi fiocchi toccarono il suolo molisano, siamo ancora in piena emergenza neve per quella che sarà ricordata come la nevicata dei record: la più duratura, la più abbondante, la più estesa e la più documentata. A Frosolone il ghiaccio regna sovrano. Cumuli di neve altri tre metri e stalattiti giganti creano un'atmosfera surreale richiamando l'attenzione dei pochi passanti.
Oggi, sempre a Frosolone, sono stati avvistati Manfred il mammut, Sid il bradipo, Crash e Eddie gli opossum e Diego la tigre. E' evidente che la prossima edizione del noto film di animazione "L'era glaciale" si terrà a Frosolone. A proposito, se vi state chiedendo che fina abbia fatto Scrat, lo scoiattolo, è stato avvistato stamattina a Colle dell'Orso, inseguiva la sua agognata ghianda!

mercoledì 8 febbraio 2012

Freddo da record

A parte la profezia della fine del mondo, questo 2012 sembra voglia farsi notare a tutti i costi con eventi davvero straordinari. Il governo tecnico, lo spread, la nave da crociera che affonda, il capitano che abbandona la nave, il freddo siberiano, la neve sulla capitale, … e siamo solo a febbraio!.
A Frosolone, le nuove generazioni, quelli che hanno pressappoco 20 anni o poco più , tanta neve non l’hanno mai vista e passano il tempo a fotografare e a scaricare foto su Facebook, come i giapponesi in vacanza, tanto le scuole sono chiuse!. In tv, nei vari TG, si susseguono le informazioni meteo e si perde tempo a raccontare della grande nevicata su Roma (pochi centimetri) trascurando altre realtà come i piccoli paesi o frazioni molisane e abruzzesi dove la gente è rimasta isolata e rischia davvero grosso, posti dove sono caduti due e anche tre metri di neve.
A Isernia, addirittura, hanno fatto intervenire l’esercito, e allora a Capracotta chi bisognava chiamare i Fantastici 4?
Insomma c’è un po’ di confusione, come del resto in tutto ciò che ultimamente riguarda il nostro bel Paese. Che siano le prime avvisaglie di un anno straordinariamente negativo? E chi lo sa! Speriamo solo che a nessuna venga la voglia di mettere mano al nucleare visto che tra Israele e Iran si sentono cose davvero preoccupanti. Ci manca solo una bella bomba nucleare così almeno abbiamo risolto il problema dello sgombero neve!

martedì 17 gennaio 2012

Tarzan, Zorro e ... De Falco

Da ragazzi, negli anni ’70, si andava al cinema a vedere Tarzan, Zorro e altri miti di questo tipo. Tanta era l’identificazione nel personaggio che all’uscita dal cinema ci sentivamo tutti un po’ più forti e coraggiosi. Era facile immedesimarsi, sentirsi un po’ supereroi.
Oggi questo fa sorridere ma quella sensazione, dopo 35 anni, per un attimo, l’ho riprovata oggi pomeriggio quando ho ascoltato in tv la telefonata tra l'ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio Maria De Falco ed il comandante (codardo, vigliacco o drogato) della nave Costa crociere Francesco Schettino.
La voce autorevole di De Falco, il suo senso del dovere, la sua determinazione, mentre scuoteva la coscienza del misero Schettino, mi ha colpito proprio come le gesta di Tarzan e Zorro negli anni ’70, riaccendendo la speranza che in Italia fortunatamente ancora esistono persone forti e decise che non smettono di sperare, e di farci sperare, anche nei momenti peggiori. Mi piace pensare ad un’Italia futura dove le persone giuste siano collocate al posto giusto. Dove il netturbino faccia il netturbino ed il comandante di una nave faccia il comandante di una nave, e non il contrario, come succede oggi.

Quanti "Schettino" sono ancora in giro?

Tantissime volte, prima di imbarcarmi su un aereo o su un traghetto, mi sono chiesto a quali mani stavo affidando la mia vita e quella dei miei cari. Chi sarà il pilota, chi sarà il comandante, sarà affidabile e competente?
L'ottimismo ha sempre prevalso e la mia immaginazione mi ha sempre portato a visualizzare, mentalmente, una figura seria, distinta, autoritaria, competente, una specie di eroe fascinoso dei nostri tempi.
Un pilota d’aereo, un comandante di una nave, uno così se lo immagina, uno di cui ti puoi fidare, altrimenti chi mai l’avrebbe messo lì !
Poi accade che una nave da crociera affonda e non c’è più bisogno di immaginarsi nulla perché compare un certo capitano “Schettino”. Uno che come lo vedi capisci che è un coglione. Uno che, dopo aver causato un disastro colossale è tra i primi a mettersi in salvo e raggiungere in taxi un hotel.
E allora l’ansia ti assale e cominci a porti delle domande. Quanti Schettino ci saranno ancora in giro per l’Italia?
Quanti Schettino pilotano aerei di linea o navi da crociera che hanno nelle loro mani la vita di migliaia di persone, e, soprattutto chi ca##o ce li ha messi???

sabato 7 gennaio 2012

Frosolonese ... contagioso!

Siamo all'inizio del terzo anno che mia figlia studia e vive a Pisa. Mi ero illuso che, frequentando quel territorio, prendesse un minimo di accento locale che amo tanto. Mi sarebbe piaciuto sentir pronunciare parole come matemati'a, mani'omio, 'asa, sicchè, ecc. ecc... La realtà, invece, è ben diversa.
Scientificamente potrei rifarmi al primo principio della termodinamica .. "quando un corpo viene posto a contatto con un altro corpo relativamente più freddo, avviene una trasformazione che porta a uno stato di equilibrio in cui sono uguali le temperature dei due corpi" .. quindi, applicando, empiricamente, questo principio a un "frosolonese" che viene a contatto con un "pisano" dovremmo avere un pisano che parla un pò di frosolonese e un frosolonese che parla un pò "pisano". Niente da fare. Esperimento fallito.
Il frosolonese non solo continuerà a parlare frosolonese ma avrà contagiato buona parte di amici pisani che, prima o poi, incontrerai a spasso per la città e ti diranno "uhè uagliò com stià! ... che z fà a frusulon!"