mercoledì 22 settembre 2010

Pesci, pesciolini e pescioloni!

Continuo a ricevere, da mesi ormai, richieste di informazioni riguardo le iscrizioni ai corsi per "Operatore informatico" e/o "ECDL" che la Regione Molise finanzia agli Enti di formazione ed è da mesi che sono costretto a ripondere allo stesso modo, ossia "stanno per partire!". La stessa risposta che danno a me quando vado a Campobasso a chiedere informazioni.
Probabilmente per rimettere in funzione il "sistema" bisognerà aspettare la prossima campagna elettorale, solo così gli ostacoli svaniranno, tutto ricomincerà a funzionare e i corsi partiranno velocemente uno dietro l'altro.
All'improvviso tutti i pesciolini torneranno ad essere dolci, gentili, efficienti e disponibili. Di nuovo tutti pronti ad offrirti il caffè! ... peccato che dopo un pò torneranno ad essere squali!

sabato 18 settembre 2010

Superenalotto

"La forza del Superenalotto risiede nella capacità di far sognare tutti". Un commento breve ma incisivo quello di Emilio Petrone, nato a Salerno ma originario di Frosolone, che da maggio 2008 è il nuovo amministratore delegato della SISAL. Insomma il papà del Superenalotto e del Win for Life è frosolonese! Ora sappiamo quale santo pregare!
A parte gli scherzi, tutti gli italiani, da un po’ di tempo, si chiedono come mai, con tutti i soldi che girano in questo gioco, non si mostrino in diretta tv i numeri estratti. Tutti ci chiediamo perché siano sparite le famose “lavatrici” che estraevano i numeri in diretta televisiva e perché sia cambiato il metodo di estrazione dei numeri. Con questi cambiamenti "strategici" e facile gridare alla truffa.
Nonostante questo però il monte premi continua a salire, oggi siamo a 140 milioni di euro, e lo Stato ringrazia, visto che il 53,6% degli incassi va dritto nelle casse statali. Il superenalotto (ma non è il solo) e un modo “simpatico” per far pagare delle tasse aggiuntive al cittadino. In pratica, quando si gioca, ci si autotassa. Ecco perché si parla di truffa legalizzata!
E ora tutti a comprare un gratta&vinci e a giocare una bella schedina al superenalotto!

lunedì 13 settembre 2010

Pisa mon amour

Di nuovo a Pisa. Continuo, con piacere, ad accompagnare mia figlia. Il primo anno è volato. Molto cose sono cambiate. Fortunatamente la tecnologia ci viene incontro e riesce a rendere tutto più semplice.

Anche le mie frequenti "partenze" vengono vissute in maniera diversa. Non più con la sensazione di lasciarsi dietro il proprio mondo, il proprio paese, i propri amici, ma con la percezione del "rientro a casa".
La consapevolezza di ritrovare un'altra casa, altrettanto confortevole ed accogliente, altri amici e ambienti, ormai familiari, in una cornice fatta di gente genuina, cordiale e ospitale rende tutto più gradevole.

Ritrovare la gente e i profumi del borgo è un appuntamento irrinunciabile. Adoro passeggiare, specialmente la mattina, tra Borgo largo e Borgo stretto, sostare in piazza delle Vettovaglie, osservare il via vai di gente intenta ad acquistare le squisitezze gastronomiche che offrono le tante pizzicherie del borgo che caratterizzano la nota piazzetta. Un posto ideale per i buongustai. Una tappa irrinunciabile per le migliaia di studenti che affollano la città. Una città a misura d’uomo, anzi a misura di studente. Lo stress non è contemplato nel vocabolario pisano. I giovani si spostano a piedi o in bicicletta. Il peggio che possa capitarti e che ti freghino la bicicletta, per il resto tutto scorre senza problemi, senza lo stress dei grandi centri, tutto è calmo, come l’Arno.
Ponte di Mezzo è un altro punto di sosta che amo moltissimo. Un posto caro anche all’esimio poeta Giacomo Leopardi che il 12 novembre 1827 scriveva “L’aspetto di Pisa mi piace assai più di quel di Firenze. Questo Lung’arno è uno spettacolo così ampio, così magnifico, così gaio, così ridente, che innamora. Non ho veduto niente di simile né a Firenze né a Milano né a Roma. E veramente non so se in tutta l’Europa si trovino molte vedute di questa sorta.”

sabato 4 settembre 2010

Altri ricordi di gioventù: la casa di Gigetto

Visto il successo dei post precedenti riguardanti gli anni ’80 (quando quelli della mia generazione avevano vent’anni) ecco qualche altro ricordo.
Il luogo d’incontro della nostra comitiva di quel periodo era la casa di “Gigetto”. Il pian terreno della casa (una villetta a due piani) era a nostra disposizione. Ricordo, in particolare, il periodo delle feste natalizie. Alfredo (gigetto) da ottimo padrone di casa, ci ospitava di buon grado. Il nome Gigetto era un’eredità paterna, visto che il papà di Alfredo era il mitico Luigi Fiorini (detto appunto Gigetto). Molti isernini lo ricorderanno in quanto proprietario dell’altrettanto notissimo bar della stazione.
Durante le fredde serate di fine anno ci riunivamo, quindi, in questa casa. Era il periodo del “risiko” rinomato gioco di società. Trascorrevamo molte ore intorno ad un tavolo tra carri armati, carte, dadi e territori da conquistare. Ricordo nomi e anche qualche soprannome. Oltre al sottoscritto (lo sbirro) ed il padrone di casa, Alfredo (detto Gigetto), c’erano: Walter (detto Cinzia), Marino (detto Jody), Enrico (detto Mazzariell), Gianni (detto Passero) e molti altri. Altro pezzo forte era l’impianto stereo di Alfredo. La musica di sottofondo era un elemento irrinunciabile. No so come facesse Alfredo, ma aveva sempre le novità, a volte ancor prima delle radio. Sicuramente c’era lo zampino di Gigetto senior che coccolava il figlio in modo esagerato. Era lui ad occuparsi del suo abbigliamento, dei profumi, degli accessori e probabilmente anche della musica. Appena usciva qualcosa di nuovo il primo ad acquistarlo, per il figlio, era Gigetto. Insomma un padre invidiabile.
Anche con noi era gentilissimo e, molto spesso, ci invitava a cena. Gli piaceva ascoltare le nostre chiacchiere, i nostri racconti e non smetteva mai di fare domande, voleva essere aggiornato su tutto, senza però, essere invadente. Ci salutava sempre con un discreto “Stetv attient”.
La mia mitica 125 special era parcheggiata davanti casa. Era lì che la musica continuava a riempirci la vita. L’impianto stereo della FIAT 125 era il prolungamento dell’impianto stereo della casa di Alfredo. Buone parte delle musicassette ascoltate in macchina erano opera sua.
Quando entrava in macchina, la prima cosa che faceva era quella di alzare il volume e, appena dopo, seguiva, con tutto il corpo, il ritmo della musica. Praticamente ballava da seduto. Ricordo un giorno, per la strada di Longano (vicino Isernia), in una curva, sfiorammo l’erba bagnata e la mitica 125 ci fece finire, in un lampo, in una cunetta molto ampia e fortunatamente ricoperta d’erba. Infatti come entrammo così uscimmo, tipo montagne russe. Ripensando all’espressione di Alfredo in quel frangente ancora rido da solo. In pratica, per lo spavento, era sparito da sopra il sedile. Aveva gli occhi spalancati, le braccia puntellate tra lo sportello ed il cambio e se ne stava raggomitolato a terra quasi sotto il sedile. Io, che ridevo a crepapelle, volevo chiedergli se si fosse spaventato ma non ce ne fu bisogno perché in attimo si tirò su e disse “affanculo sbirro!”.

venerdì 3 settembre 2010

Voglia di poltrona!

Ritorno alla normalità. Turisti rientrati, temperature quasi autunnali, parcheggi liberi, piazze libere, bar semideserti, in giro solite facce … tristi.

E’ sempre così, la fine dell’estate, inevitabilmente, ci mette addosso un senso di malinconia, di tristezza. Il ritorno al lavoro ed alla vita di tutti i giorni, non è così facile da digerire.

Sarebbe il caso di inventarsi qualcosa, così, tanto per distrarsi dalla mesta fase di rientro dalle vacanze. Si potrebbe tentare la fortuna al superenalotto ma la probabilità di uscita di una combinazione è di 1 contro 622 milioni circa, senza contare le chiacchiere degli ultimi giorni riguardo il fatto che sia tutto pilotato e, quindi, una truffa. Un vecchio Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, diceva che il Lotto è la tassa sugli stolti, mentre il grande Totò diceva che è “la tassa da pagare per poter sognare”. Oppure si potrebbe pensare alla politica. Nel senso di “darsi” alla politica. Si, la vecchia cara “occupazione” tanto agognata (da qualcuno) anche nel nostro paesello. Ogni anno, ormai, si respira aria di elezioni politiche e, nel mondo di “tutti possono fare tutto”, è normale pensare a “sistemarsi”.

In fondo con un po’ di organizzazione, quattro galoppini, un po’ di favella, anche sgrammaticata, e le amicizie giuste, si potrebbe anche tentare la strada alternativa al superenalotto. Bisogna essere scaltri però, saper aspettare, puntare sul cavallo vincente, il colore è relativo, mettere la cravatta giusta e si potrà anche vincere la poltrona. Fantasie? … purtroppo no!