martedì 17 gennaio 2012

Tarzan, Zorro e ... De Falco

Da ragazzi, negli anni ’70, si andava al cinema a vedere Tarzan, Zorro e altri miti di questo tipo. Tanta era l’identificazione nel personaggio che all’uscita dal cinema ci sentivamo tutti un po’ più forti e coraggiosi. Era facile immedesimarsi, sentirsi un po’ supereroi.
Oggi questo fa sorridere ma quella sensazione, dopo 35 anni, per un attimo, l’ho riprovata oggi pomeriggio quando ho ascoltato in tv la telefonata tra l'ufficiale della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio Maria De Falco ed il comandante (codardo, vigliacco o drogato) della nave Costa crociere Francesco Schettino.
La voce autorevole di De Falco, il suo senso del dovere, la sua determinazione, mentre scuoteva la coscienza del misero Schettino, mi ha colpito proprio come le gesta di Tarzan e Zorro negli anni ’70, riaccendendo la speranza che in Italia fortunatamente ancora esistono persone forti e decise che non smettono di sperare, e di farci sperare, anche nei momenti peggiori. Mi piace pensare ad un’Italia futura dove le persone giuste siano collocate al posto giusto. Dove il netturbino faccia il netturbino ed il comandante di una nave faccia il comandante di una nave, e non il contrario, come succede oggi.

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