venerdì 25 ottobre 2013

Un Po’ di storia del Liceo di Frosolone tra passato e presente!

Sono 260 anni che esiste la scuola secondaria a Frosolone, essendo nata nel 1751 grazie all’illustre concittadino Giuseppe Antonio Fazioli, sacerdote e filantropo.
Dopo guerre e terremoti, nel maggio del 1885, il Re d'Italia, Umberto I, approvò lo statuto organico dell'Istituto “Giuseppe Antonio Fazioli” di Frosolone. Così la scuola con annesso convitto continuò a funzionare.
Nel dicembre del 1901 la scuola diventò statale e venne intestata a Vincenzo Cuoco (scrittore, giurista, politico, saggista ed economista italiano).
Ad Isernia, invece, il Liceo-ginnasio fu istituito solo nel 1925, a Boiano nel 1938 e tutti gli altri negli anni ’50.
La scuola di Frosolone era  frequentata anche  da giovani che venivano dalla provincia di Benevento e di Caserta (convittori dell’annesso Convitto).
A causa  della crisi economica del 1929, il Ministero della Pubblica Istruzione, decise di chiuderla per mancanza di iscritti.
Gli Amministratori comunali del tempo chiamarono in causa il Ministero per obbligarlo ad attenersi ai patti stipulati, a suo tempo, con una convenzione. Le ragioni del Comune furono riconosciute dai giudici e la scuola nell'anno scolastico 1932/33 fu riaperta e continuò il suo cammino, con un numero sempre crescente di alunni, attraversando anche gli anni terribili della seconda guerra mondiale.
Negli anni 1950/51 fu ampliato l’edificio con una estensione su un lato e, dopo qualche anno, con la sopraelevazione di un piano di tutto lo stabile.
Dopo l’accorpamento al Liceo "Mario Pagano" di Campobasso, nell’anno scolastico 1966/67 ottenne l’autonomia scolastica.
Con l’autonomia assunse tutta un’altra dimensione sotto tutti i punti di vista e si rese giustizia alle aspettative maturate nei lunghi anni per una istituzione tra le più antiche di tutta la regione.
In quest’ultimo decennio, purtroppo, la scuola è stata oggetto di travagliate riforme e per alcuni anni ha perso l'autonomia perché non arrivava al numero degli alunni necessari.
Attualmente è “Istituto Comprensivo” dalla materna al Liceo classico che rimane uno dei pochi casi in tutta Italia. L'Istituto Comprensivo è intitolato a “Giovanni Antonio Colozza”, nostro illustre concittadino, pedagogista di chiara fama.


Quest’anno ci sono state 13 iscrizioni al primo anno. Come ad Isernia. Solo che Frosolone ha solo 3.500 abitanti e Isernia 23.000, quindi un dato fondamentalmente positivo in un momento di forte crisi, in particolare per questo tipo di indirizzo scolastico.
Peccato che, per una serie di motivi difficili da trattare, se non offendendo una serie innumerevole di persone, i 13 iscritti abbiano ritirato i nulla-osta per potersi iscrivere in altre scuole del Molise dove, pensano, di trovare maggiori garanzie e strumenti per il loro futuro. E certo il classico ormai non va più di moda!
Oppure lo hanno fatto solo per il piacere di frequentare una scuola ubicata in un centro più grande che offra maggiori opportunità di svago, diciamo, extra-scolastico! Certo più negozi, più bar, più locali, più gente, maggiore libertà. Vuoi metter stare in un paesino dove tutti ti vedono e ti “controllano” con l’anonimato di una città come Isernia o Campobasso?.
Ormai è rimasta solo una classe. Quella dell’ultimo anno. Ben 5 ragazzi in III liceo pronti per la maturità. Una classe molto affollata!
Ma non è detta l’ultima parola. Infatti da circa un mese, a Frosolone, è nato un Comitato spontaneo di cittadini (di cui fa parte anche il sottoscritto!) che ha già raccolto oltre 400 firme a supporto della propria proposta.
L’ obiettivo principale del Comitato è quello di mantenere viva la memoria storica del glorioso liceo e la propria identità culturale, ed è quello di studiare una proposta innovativa.
Dopo innumerevoli sedute e varie discussioni, più o meno interessanti, il Comitato è giunto ad una interessante proposta: la creazione di un “liceo classico-musicale”, considerata anche la particolare predisposizione, verso questa disciplina, dei ragazzi della scuola media.
Attualmente se ne sta ancora discutendo perché, pare, non ci sia convergenza con l’Amministrazione comunale, che dopo aver, più o meno, dormito, riguardo la soluzione di questo serio problema, si è improvvisamente svegliata e, pare, ancora,  non abbia gradito molto l’ingerenza del Comitato, un po’ come il “cane dell’orto”: la cipolla né la mangia e né la fa mangiare!
Sembra ci siano proposte contrarie! Tipo la creazione di un “Istituto professionale” o (da parte della Provincia) la creazione di corsi professionali per “liutaio”, “coltellinaio” o “spilapippe”. Un delirio!
Come dire: lascio la Ferrari e mi compro una bella Panda diesel che mi faranno pagare cara come la Ferrari. Sì perché creare da zero un Istituto professionale comporterà inevitabilmente un esborso di ingenti somme di denaro, e di questi tempi non è proprio il caso!.
Insomma, riepilogando e sintetizzando, sulla scena attuale ci sono i seguenti attori: il Comitato, l’Amministrazione comunale, la Provincia, la Regione, l’Ufficio scolastico regionale ed il Ministero.
Senza contare i vari “legami individuali” con i politici di turno che poi serviranno, a chi strumentalizza ogni cosa, a prendersene  i meriti, qualora la cosa andasse in porto, in futuro.
Insomma, secondo me, tra tanti galli non farà mai giorno!

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